lunedì 27 giugno 2011

tavolette di legno


Salendo poi dal mare verso su ,
per la strada della torre,
correndo sulla cresta della collina,

s’apre un'immensa vista sul mare.
A ritrovar quella grande casa contadina
a me tanto cara , dove son nato ,
dove i miei primi giochi ho amato.
Due tavolette di legno inchiodate
facevan da trattore e una dietro a far da carro senza ruote.
Di questi tempi poi tutti a far le strade,
attorno ai campi di grano ormai biondo e far passar le falciatrici
per la mietitura .
Nell’aia nonni e bambini a pulir per mettere i covoni.
Le mamme intente a svestire le oche,
per il pranzo dopo il rito della trebbiatura.
Nonna ricordo ancora ,attorno al forno
a controllar le teglie e l’odor del ciambellone fresco m'attirava.
Tempi ormai lontani, ora il grano in poco tempo già trebbiato.
l’odore degli arrosti è ormai svanito,
le trebbie son come giocattoli telecomandati.
In quel posto ormai disabitato è ancor vivo il ricordo
di un bambino da lì passato ,
dove i giochi di chiodi
e tavolette ha lasciato.



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