lunedì 27 giugno 2011

tavolette di legno


Salendo poi dal mare verso su ,
per la strada della torre,
correndo sulla cresta della collina,

s’apre un'immensa vista sul mare.
A ritrovar quella grande casa contadina
a me tanto cara , dove son nato ,
dove i miei primi giochi ho amato.
Due tavolette di legno inchiodate
facevan da trattore e una dietro a far da carro senza ruote.
Di questi tempi poi tutti a far le strade,
attorno ai campi di grano ormai biondo e far passar le falciatrici
per la mietitura .
Nell’aia nonni e bambini a pulir per mettere i covoni.
Le mamme intente a svestire le oche,
per il pranzo dopo il rito della trebbiatura.
Nonna ricordo ancora ,attorno al forno
a controllar le teglie e l’odor del ciambellone fresco m'attirava.
Tempi ormai lontani, ora il grano in poco tempo già trebbiato.
l’odore degli arrosti è ormai svanito,
le trebbie son come giocattoli telecomandati.
In quel posto ormai disabitato è ancor vivo il ricordo
di un bambino da lì passato ,
dove i giochi di chiodi
e tavolette ha lasciato.



sabato 25 giugno 2011

regalati un sogno



Un abbraccio ed una buona notte,
caro amico
tanti sogni, sogni belli,
che tu possa goderli fino al chiarore del giorno,
ti rimangano impressi per sempre,
i più belli sceglili tu , fanne tesoro.
Chi sogna, chi ricorda un bel sogno
ama, ama volare via,
portando dentro di se tutto l'amore
da donare agli altri.
Nessuno mai ti romperà quel sogno
Sarà sempre il tuo amare

venerdì 17 giugno 2011

anche la luna


Poi la luna piena si alzò,
da dietro al monte lentamente
per festeggiar insieme agli altri si fermò ,
sembrava danzar sulle note
cantate da quel ragazzo innamorato,
che poco prima, regalò il suo si
alla sua bella.
Nella notte, come una fata di bianco vestita ,
lei muovendo i piedi nudi a fianco del suo sposo
in una danza colorata si buttò.
Vestiti scintillanti attorno ai due ,
applausi di amici e parenti
volavano nell’aria insieme ad un
tintinnio cristallino, per il brindisi
ed augurar loro felicità immensa.
La luna ormai alta salutò,
con una carezza d’oro,
strizzando l’occhio , soffiando un bacio ai
due ragazzi e se ne andò specchiandosi ormai
sulle onde tremolanti del mare.

domenica 12 giugno 2011

borgo antico


Il sole a colorar l’azzurro di quell’angelo
che vuol cambiare Il mondo lì nel borgo,
gerani a dar vita agli angoli di pietra più nascosti,
la casetta disegnata a ricordar l’oggi,
dall’altra parte lei che comanda per non scordar il passato.
Maschere appese al muro per non far mancar il domani.
Poi ancor su, passo dopo passo nella piazzetta
sopra il bosco del Sasseto .
Gente a far capanno per saper la storia
attorno a colui che ha l’origine nel posto.
La sera un saluto da lontano al borgo antico
e a quella Torre Alfina che ci nasconde
ancor il suo passato.
Nella chiesetta una campana ai piedi dell’altare,
senza ormai il suo gancio,
ma ancor bella nel suo bronzo ricamato,
mi fa pensar al pellegrino di lì passato
in cerca del suo credere amato.



Elvio Angeletti 12/06/2011
A ricordo del giorno trascorso
nel Vostro borgo, un angolo incantato d’Italia
che ho avuto l’onore di visitare con il mio amico Pietretti Antonino.

giovedì 9 giugno 2011

cartolina sul mare

Dall’alto la trave si allunga verso il mare 
quasi un graffio nell’azzurro intenso.
Scendendo giù nel bel mezzo del bosco
sentieri freschi d’ombra ti corrono attorno
lasciando il profumo dell’alloro
All’improvviso tra canne e fiori d’acqua del laghetto,
le paperelle ancor dondolanti rincorrono le loro mamme.
Alla fine dei sentieri poi il forte e ancor
dopo la spiaggia ,che si apre come un ventaglio
sotto il monte agli occhi di chi ammira.
Gruppi di ragazzi al fianco della torre,
come in una cartolina estiva,
assaporano sdraiati il sole di giugno appena nato.

mercoledì 8 giugno 2011

gabbiano



Onde vorticose, rumorose  battono gli scogli
Il cielo minaccia pioggia
la pancia delle nuvole è scura
Tu gabbiano aspetti lì fermo, 
immobile, non hai paura,
aspetti soltanto il momento per saziarti .
Io vorrei essere come te, non aver paura
mentre onde alte e vorticose mi girano attorno
Vorrei come te aspettare  il momento  di saziare
Il desiderio di amare.

mercoledì 1 giugno 2011

con il vento


Come foglie spinte dal vento
I pensieri dei miei trascorsi si allontanano .
Come pietre aggrappate alle montagne
I miei desideri più veri rimangono.
Come un fiore baciato dal sole
il mio cuore si apre a nuovi volti.
Se io fossi come il vento accarezzerei le foglie,
soffierei sulle montagne ,
in una lieve brezza mi trasformerei ,
bacerei quel nuovo fiore
e come un vortice rincorrerei il mio amore,
cercherei nel mezzo della gente quei volti nuovi,
colmi dei loro sorrisi ,
che hanno accarezzato quel fiore
per entrare nel mio cuore.
Come un soffio di vento ti sfiorerei le ciglia,
poi salirei verso le cime dei pioppi alti
a giocar con le foglie fresche ancor senza pensieri.