Il candor del tuo collo m’attrae, la tua bocca sulla mia. Due corpi in uno, uniti nel rito dell’amore. Un sonoro leggero ci accompagna sulle lenzuola fresche e profumate. L’andirivieni del corridoio non disturba l’amore dei giovani amanti. Non si annebbia l’amore, sorge il sole, in quella camera d’albergo
Accarezzando, nel pomeriggio i dolci ricami del miei posti, immensi campi di grano ondeggianti mi scivolano attorno come mari verdi, che il vento leggero spinge lentamente, con ancor le spighe fresche ad aspettar il bacio del sole per cambiar colore. Vigneti enormi con a capo dei filari una rosa per dir guardami. Paesini antichi a mattoncini fan pensare ai grandi amori dei tempi ormai andati , vissuti dentro le mura fredde ed erte dei castelli. Mi dan pace i miei ricami ! Poi scendendo verso est ,il mare. il dolce incanto del mio mare azzurro, dove pescatori maestri d’acqua e di reti spingono con i remi le batane , pesanti , legnose , per poi goder la pesca.
Piccoli sentieri bordati da siepi di rosmarino e cespugli di origano, camminano dolcemente verso il mare profumando una notte d’estate. I lampioni ai lati emanano luci delicate per non confondere lo spicchio di luna coccolata da un velo leggero di una nuvola bianca. Risate di ragazzi allegri , incorniciati da animatori esperti , mentre le note di un vecchio mambo scivolano nei sentieri attorno alle casette del villaggio. All’entrata sempre vigile e presente capelli grigi e radi, con il sorriso di chi sa accogliere, il portiere di notte. Il mezzo della notte con il suo canto silenzioso s’avvicina, le luci ad una ad una se ne vanno. Solo la luna ruffiana , s’adagia strizzando l'occhio al fianco di un uomo senza sonno.